La storia di questo vitigno incomincia nel 1800, con menzioni nei documenti comunali sulla coltivazione di Alba e Mondovì.
Già all’epoca era noto per la sua bontà, utilizzato principalmente come uva da taglio. Più tardi, nel 1877, i primi riscontri sull’origine del nome si hanno quando lo studioso Giuseppe dei Conti di Rovasendalo definisce il vitigno “Anascetta“, «un’uva delicatissima e vino squisito», all’interno del suo “Saggio di un’ampelografia universale”, conservato ancora oggi presso la biblioteca del Dipartimento di Colture arboree dell’Università di Torino.
Anche l’ampelografo Lorenzo Fantini nel 1895 indica l’Anascetta come un’uva che vanta “finezza uguale al Moscato” e sarà il collega Giovanni Gagna a coniarne il nome odierno, “da impiegare insieme al Moscato bianco e alla Favorita”. Arrivando ai giorni nostri, il merito della riscoperta di questo vitigno non spetta più ai teorici, ma ai produttori.
Dalla stratificata storia della Nascetta e le sue successive riscoperte, si comprende bene come questa varietà meritasse di esser studiata approfonditamente per determinarne l’unicità e ottenere un inquadramento legislativo preciso, pronto ad individuare una “sottozona” e uno specifico disciplinare di produzione. Nel 2002 la Nascetta entra a far parte della DOC Langhe.
L’Azienda Anna Maria Abbona ha impiantato il primo vigneto di Nascetta nel 2006 e dal 2009 lo vinifica con il 100% di uve Nascetta. Dal 2016 è iniziata anche una produzione di Spumante Brut metodo Martinotti sempre con le stesse uve.