Cantina Anna Maria Abbona - Viticoltori nelle vigne alte delle Langhe Cantina Anna Maria Abbona - Viticoltori nelle vigne alte delle Langhe
Famiglia

Una scelta di vita autentica

Recuperare le nostre origini, riprendere il mestiere della vigna, seguire i ritmi della natura.

Cantina Anna Maria Abbona Biodiversità e natura - Cantina Anna Maria Abbona
Radici

La nostra è la classica storia di una famiglia di contadini delle Langhe. Dapprima mezzadri (mio bisnonno Giuseppe, dal 1890 al 1930), poi piccoli proprietari di terra coltivata a diverse colture (mio nonno Angelo, dal 1930 al 1960). A partire dagli anni Sessanta si ingrandisce la proprietà con mio padre Giuseppe, e poi arrivo io… Anna Maria, dal 1995 titolare dell’azienda, a stravolgere il decorso sonnolento e “bogianen” della famiglia.
La terra è sempre stata ereditata dal primo figlio maschio della famiglia, e quando è stato chiaro che io sarei rimasta l’unica figlia di mio padre, si pensò che tutto sarebbe finito. Crescendo decisi infatti che mi sarei staccata da questo mondo, iniziando a lavorare come grafico pubblicitario.

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Controcorrente

Nel 1986 lo scandalo del metanolo provocò gravi danni al consumo del vino e di conseguenza anche i prezzi dell’uva diminuirono in modo consistente, causando, nel 1989, la decisione di mio padre di vendere i vigneti di famiglia. Fu in quel momento che il mio spirito di “Bastian Contrario” prese il sopravvento: spalleggiata da mio marito Franco Schellino decisi di abbandonare il mio lavoro per tornare a prendermi cura delle vigne, convincendo mio padre della bontà del progetto.
L’intenzione era di provare a fare vino (Dolcetto di Dogliani, per la precisione) in modo scrupoloso, attento alla tradizione e alla genuinità, dando nuovamente valore all’espressione del vitigno nella sua terra di elezione.

Un nuovo inizio

Era un momento storico molto difficile, eravamo completamente contro corrente: la maggior parte delle persone pensava che il vino fosse su un binario morto. Per me invece era esattamente l’opposto: dopo il triste episodio di vino sofisticato ero convinta che si sarebbe bevuto di meno, ma sicuramente più garantito, con qualità molto migliori. Gli insegnamenti che avevo ricevuto da mio nonno e mio padre di onestà e dedizione alla terra furono di grande aiuto nella costruzione di quella che sarebbe poi diventata l’azienda agricola Anna Maria Abbona.

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Uno sguardo sul presente

In trent’anni il mondo del vino è stato in continua trasformazione. Nei primi anni’90 il bisogno impellente era la qualità e la garanzia. Si sono moltiplicate le guide, i corsi di degustazione, le denominazioni. Successivamente l’obbiettivo è stata la globalizzazione: si doveva conquistare il mondo con le nostre bottiglie e le fiere internazionali del vino erano tappe obbligatorie per incontrare possibili nuovi acquirenti.

Interpretare il clima che cambia

Intanto il clima cambiava, qualcuno iniziava a chiedersi dove si stava andando e come si stava viaggiando…
I vini sono oggi tutti buoni, certificati, bevuti e raccontati in ogni loro sfaccettatura: con l’ausilio dei social tutti sono diventati esperti narratori, giudici, consulenti. In un attimo con un post si arriva in ogni parte del mondo e si condividono vendemmie, potature, svinature, degustazioni. Cosa manca dunque?

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Prospettive

La pandemia ci ha fatto capire che non si può sempre correre senza mai girarsi a guardare quello che lasciamo dietro di noi. Dobbiamo fermarci a riflettere su cosa vogliamo che diventi la nostra azienda; concentrarci sulla sostenibilità con uno sguardo agli insegnamenti del passato. La vecchia Langa era un luogo di economia circolare, dove le cascine producevano tutto il necessario per essere autonome. Difficile riproporre oggi questo genere di parametri, ma sicuramente una riflessione sulle coltivazioni diversificate sarà importante per il nostro futuro. Forse l’idea di crescita continua dovrà essere abbandonata, in favore di un’ottimizzazione di ciò la nostra terra può produrre, senza forzature. Ai nostri figli Federico e Lorenzo, nuova generazione dell’azienda, il compito di farsi eredi e innovatori, seguendo i valori in cui da sempre crediamo.